Lo dico a chi vuole astenersi

Scrive una persona che stimo: "Questa volta non voto. Più saremo a non votare più la capiranno!"
Non è l'unica. E' un refrain che sento spesso. Posso provare a rispondere?

(Wikimedia Commons, Massimiliano Mariani, By-SA)

Risposta numero 1: Nel corso degli ultimi vent'anni le astensioni sono cresciute ma non mi sembra che le cose siano migliorate. Maggiore è il numero di onesti cittadini che non vota, maggiore è il peso del voto delle clientele e degli interessi: ciò provoca un progressivo scadimento, non un miglioramento.

Risposta numero 2. Ce ne sono di persone perbene meritevoli di essere votate (ce ne sono in tutti i partiti).
Nelle elezioni regionali il voto alle persone è più evidente. Qui in Lombardia il candidato presidente della Regione è Giorgio Gori di cui ho sentito parlar bene da tanti, anche da chi non ama il PD. E ci sono tante ottime persone nelle liste del PD, diverse le conosco personalmente. Poi immagino, anche se non le conosco, ci siano persone serie anche in altri partiti.

Nelle elezioni per Camera e Senato il voto alle persone sembra meno evidente: ma anche lì votiamo delle persone. Intanto ci sono i candidati all'uninominale, ma è nota anche la lista dei candidati al proporzionale: sono lì, nome e cognome, votando il partito votate per loro.
Val la pena di informarsi, di guardare i nomi, di cercare di saperne qualcosa, di chiedere a chi li conosce.

Il "non voto perché sono tutti farabutti" è una semplificazione di comodo. Non vale per i partiti, non vale per le persone.

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