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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

In Lombardia la scelta è tra Gori e Fontana

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Non è un melone, quello che Gori ha in mano. E' una palla da rugby e la fotografia è quella che ha fatto qui a San Donato al centro sportivo Mattei. Di fianco a lui c'è Nadira , candidata del nostro circolo PD. In Lombardia la sfida è tra Gori e Fontana. Chi prende un voto in più sarà il presidente della Regione per i prossimi cinque anni. Pensateci! Per la Regione esiste il voto disgiunto : si può votare per una lista ma votare il candidato presidente di un'altra coalizione! “ Potrebbe interessarti:  http://www.milanotoday.it/politica/elezioni-regionali-lombardia-2018/come-si-vota-regionali-camera-senato.html Seguici su Facebook:  http://www.facebook.com/MilanoToday A  mio parere Gori va però votato non solo "per non far vincere Fontana", ma proprio per la qualità della persona e della proposta. Leggete qui la sua presentazione. E leggete qui il programma.

Lo dico a chi vuole astenersi

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Scrive una persona che stimo: "Questa volta non voto. Più saremo a non votare più la capiranno!" Non è l'unica. E' un refrain che sento spesso. Posso provare a rispondere? ( Wikimedia Commons,  Massimiliano Mariani , By-SA ) Risposta numero 1: Nel corso degli ultimi vent'anni le astensioni sono cresciute ma non mi sembra che le cose siano migliorate. Maggiore è il numero di onesti cittadini che non vota, maggiore è il peso del voto delle clientele e degli interessi: ciò provoca un progressivo scadimento, non un miglioramento. Risposta numero 2. Ce ne sono di persone perbene meritevoli di essere votate (ce ne sono in tutti i partiti). Nelle elezioni regionali il voto alle persone è più evidente. Qui in Lombardia il candidato presidente della Regione è Giorgio Gori di cui ho sentito parlar bene da tanti, anche da chi non ama il PD. E ci sono tante ottime persone nelle liste del PD, diverse le conosco personalmente. Poi immagino, anche se non le conosco, ...

Quanto pesano le fake news sulle elezioni?

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Qualche giorno fa ho scritto un post su facebook: "Fake news. Non mi spaventa chi le mette in giro con cosciente malafede. Mi spaventa chi le condivide credendoci" . Torno sulla questione. Ho riprodotto su FB il post che ho inserito qui qualche giorno fa sui deputati e senatori più presenti in aula nella legislatura appena conclusa. Ben due amici in risposta mi hanno postato in risposta - immagino in buona fede - un video fake con il senso "Ecco come mai risultavano così presenti: C'è il capogruppo Rosato che inserisce i cartellini degli assenti!" Potete, se volete, guardarlo qui:  https://youtu.be/Fipaq7Oqt6o . E io ci sono anche rimasto male! Però c'erano almeno due aspetti che non mi convincevano: era un modo assolutamente sfacciato, possibile che si permettesse di farlo sotto gli occhi dei commessi, di chi presiedeva la seduta, delle opposizioni? E come mai la cosa non era finita sui giornali? Poi ripensandoci una cosa palesemente falsa c'er...

Fare una scelta o mandare un messaggio?

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D'accordo: "la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle che si sono sperimentate finora", come disse Churchill. E' così: le forme concrete in cui siamo chiamati a votare sono spesso - per mille motivi, fra cui partiti/movimenti e candidati - peggiori di quelle che vorremmo ... ma non non sono peggio della mancanza del voto. Il voto è l'occasione in cui si opera una scelta o quella per inviare un messaggio ? Conosco numerose persone che non voteranno PD, non perché siano maggiormente convinti da un altro partito o movimento ma "per mandare un messaggio". Il messaggio lo si manda a chi si sente più vicino e con cui ci si arrabbia perché non è come si vorrebbe ... ma si finisce per favorire proprio chi è più lontano dalle proprie posizioni. Un caso recente negli USA: non voto Hillary perché avrei preferito un ben diverso candidato democratico ... ma così ha vinto Trump. Ci sono tante occasioni utili per mandare...

Presenze in aula

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Non ho stima dei cinque stelle - ho apprezzato un certo loro ruolo dirompente, ma temo fortemente la loro superficialità, il loro andare per slogan, e diversi altri aspetti - però pensavo che, nel loro ruolo di critica, fossero molto presenti in aula. Invece gli studi statistici di openpolis  mi smentiscono. Tra i primi 50 deputati più presenti alla camera e fra i primi 50 più presenti al Senato dei Cinque stelle non c'è nessuno. E il PD è nettamente in testa su tutti. In ogni caso è interessante guardare i numeri:  https://parlamento17.openpolis.it/le-classifiche-di-openpolis-sul-parlamento .

Al PD forse farebbe bene, ma all'Italia?

Ogni tanto penso che al PD perdere farebbe bene ... ma penso anche che il fatto che vincano altri farebbe molto male all'Italia. Perdere ci farebbe bene, avremmo tempo per ragionare su tanti errori fatti, per ricostruire un partito che in tanti posti si è disperso, ... Ma i governi a guida PD da cosa (da chi?) sarebbero sostituiti? Facevo questi ragionamenti quando mi sono imbattuto in queste considerazioni. Le condivido, forse non al 100% ma quasi. E quindi ve le ripropongo. Leggetele. Guardiamoci negli occhi

Didamatica 2018 - La call for paper

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Pubblicata la Call for paper di Didamatica 2018 che si terrà a Cesena il 19-20 Aprile 2018 “Nuovi Metodi e Saperi per Formare all’Innovazione” La scadenza per la presentazione dei lavori è tra un mese: il 5 marzo ! Questi i temi: Prepararsi a vivere nel Nuovo Mondo Digitale Platform Economy, Sharing Economy, Circular Economy, Service Economy, Gig Economy. Come possiamo prepararci al nuovo modo di produrre valore? Dalle auto a guida autonoma alla robotica, all’intelligenza artificiale: quali saranno gli spazi per il lavoro umano? Come può la formazione tenere il passo? Nuovi saperi per nuovi lavori Nuove tecnologie digitali e nuovi lavori: cosa insegnare oggi ai giovani? Nuove tecnologie digitali e “vecchi lavori” rivisitati; nulla sarà più come prima! Algoritmi, Logica, Semantica: nuove forme di pensiero e nuova educazione al digitale.  Women in ICT Innovare la Formazione per formare all’Innovazione Nuove metodologie per formare all’innovaz...

Quel manifesto di Ingroia

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Hanno montato i pannelli per i cartelloni elettorali. Sono ancora tutti puliti, ma c'è già un manifesto che spicca: quello di Rivoluzione civile di Ingroia! Curioso: non so come sia sopravvissuto. I tabelloni li hanno lavati e, oltretutto, dalle politiche del 2013 ad oggi ci sono stati altri appuntamenti elettorali: europee, comunali e qualche referendum. Ma sicuramente "Rivoluzione civile" è sopravvissuta solo su questo tabellone, non certo nella realtà politica. 2, 25 % alla camera, 1,79% al Senato, Ingroia e Rivoluzione civile non hanno ottenuto seggi in Parlamento, ma hanno aiutato a non far vincere il PD guidato da Bersani. Diceva allora Bersani: "I voti sono tutti utili, solo che alcuni lo sono per una testimonianza, altri per segnalare una protesta, o un’adesione a qualcosa. Poi ci sono quelli utili per battere la destra e per vincere ". Che dire? E' ancora così.

100 cose fatte, 100 cose da fare

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Mancano 28 giorni alle elezioni. Il PD ha presentato il suo programma, distribuendolo in tre formati. In uno di questi le "cose da fare" sono giustapposte alle "cose fatte". E' un modo per dire che si tratta di cose fattibili, non di libro dei sogni.   Per esempio: se gli occupati sono passati da 22 milioni nel 2014 ai 23 milioni di oggi, proporsi di farli passare a 24 milioni a fine legislatura non è un sogno ma un obiettivo perseguibile. Ed è un modo per indicare la credibilità di chi propone un programma. Quelle 100 cose fatte son un elenco lungo. Alcune di quelle che compaiono nella lista sono cose che attendevano di essere fatte da molti anni: per esempio il codice antimafia, la legge contro la pratica delle dimissioni in bianco, l'assunzione di oltre 100.000 professori aventi diritto, o la legge sulle unioni civili. Mi piacerebbe se provaste a scorrere la lista: sia quella delle cose da fare (colonna di destra, che quella delle cose fatte, c...