E domani vedremo

La crisi politica si trascina ma, per una volta, si aprirà (se si aprirà) nel luogo ad essa deputato: il parlamento. Effetto, almeno in parte, di una tattica per prendere tempo, ma un risultato positivo visto che tante volte ci siamo lamentati che i governi cadessero altrove. Questa volta, oltretutto, la caduta in spiaggia, fra toraci pelosi e cubiste, sarebbe stata particolarmente indecorosa.


In attesa di cosa dirà (e farà) Conte (e di cosa poi diranno i partiti a Mattarella e di cosa farà Mattarella) ecco qualche mia considerazione.
  1. Il governo Conte-DiMaio-Salvini (o, se preferite Salvini-DiMaio-Conte) è stato uno dei peggiori che abbiamo avuto, con numerosi ministri privi delle necessarie competenze  (senza averne coscienza, che è un'aggravante). La ripresa economica e del prestigio internazionale dell'Italia, avviata dai governi precedenti, è stata interrotta e invertita. L'attenzione è stata più alle proclamazioni e ai like sui social che al governo concreto delle cose.
  2. Salvini è stato abile a far inghiottire ai 5 stelle azioni e leggi che avrebbero per loro dovuto essere indigeribili e ad affermare sempre di più la sua supremazia. La sua immagine di "uomo forte" è sicuramente piaciuta a una parte del Paese, ma è stato forse il peggior Ministro dell'Interno. Ha cavalcato il ruolo a fini propagandistici - campagna elettorale permanente - puntando i riflettori su alcune, poche, centinaia di migranti - la Diciotti, la OpenArms - senza dirigere realmente un ministero cruciale. Ha disertato le riunioni europee dei Ministri dell'Interno (quindi rinunciando a far valere la posizione italiana). Alla fine si è forse montato la testa ... arrivando alla richiesta di elezioni che gli dessero i "pieni poteri".
  3. Di Maio ha evidenziato tutta la debolezza già presumibile dalla sua storia. Si può saper passare dal fare lo stewart (o il venditore di bibite?) al fare streaming su FB recitando slogan di successo, ma passare a fare il "capo politico" o il vice-premier è un'altra cosa.
  4. Conte è partito come "prestanome", ma ha saputo, via via, acquistare una sua dignità. Domani potrebbe confermarla. Glielo auguro e lo auguro a tutti noi.
  5. Mentre la sensazione generale era che Salvini avesse le carte vincenti, fosse in grado di decidere cosa succedeva e si preparasse a vincere elezioni anticipate, Renzi ha fatto una mossa che ha riaperto i giochi. E Salvini si è incartato.
  6. E' un vulnus alla democrazia non andare a votare come chiesto da Salvini? Direi proprio di no. Siamo in un sistema parlamentare in cui la Costituzione prevede che ogni 5 anni si svolgano le elezioni. Non so perché la Costituente abbia scelto 5 anni e non 4 o 6, ma certo è un arco sufficientemente lungo perché i rappresentanti eletti dai cittadini possano lavorare e i cittadini possano vedere e valutare gli effetti delle azioni delle diverse forze politiche, ma non troppo lungo perché gli eletti risultino inamovibili.  La legge elettorale vigente rende difficile una maggioranza assoluta di un partito, e comunque nelle elezioni del 2018 nemmeno le coalizioni l'hanno ottenuta. Ciò obbliga al formarsi di maggioranze tra forze diverse. Succede in tutta europa ed è successo con la formazione del governo 5Stelle-Lega. Caduto quel governo (formalmente non è ancora caduto, cadrà domani?) è non solo legittimo ma costituzionalmente obbligatorio verificare la possibilità di trovare una diversa maggioranza (o di ricostituire la stessa con persone diverse, quante volte è successo all'epoca della DC?). 
  7. Ciò detto: è pensabile/possibile/auspicabile una nuova maggioranza centrata su 5stelle e PD? Pensabile sì; lo era a dire il vero anche prima anche se per timore degli anatemi di Renzi tutti nel PD lo negavano (più o meno convintamente). Possibile anche, se stiamo semplicemente ai numeri. Poi ci sono di mezzo - insieme a punti su cui potrebbe esser facile trovare un accordo - punti di profonde divergenze e, insieme a questi, storie concrete di persone che si sono scontrate, si sono insultate (o sono state insultate), sono "nemiche". Auspicabile? Sì, se riesce a dare al Paese un governo che governi, che eviti l'aumento dell'IVA, che eviti la recessione, che faccia ripartire l'economia. Senza garanzie che ci si possa arrivare, credo valga la pena di provarci (con buona pace di Calenda che stimo molto e che mi piacerebbe facesse parte di questo governo).
  8. Ma allora non si poteva provarci un anno fa, risparmiandoci i disastri di questi 15 mesi? Non lo so. Allora avevo scritto, in questo post«se fossi stato al posto di Martina, all'apertura del M5S avrei risposto: "Se volete confrontiamoci, ma facciamolo in streaming!". Era un'apertura vera? Io credo di no. ... Ma proprio per questo mi sarebbe piaciuto un PD, unito, che indicasse i propri 'paletti'». Sarebbe stata difficile una trattativa vera perchè chi la proponeva pensava ad una sottomissione del PD sconfitto ai 5 Stelle vincenti. Oggi i termini della questione sono cambiati. 

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