One Big Union

di Valerio Evangelisti



Me lo ha imprestato mio figlio e ho cominciato a leggerlo come un romanzo di fantasia, la storia di un certo Robert Coates reclutato per combattere, in qualità di “spia”, il nascente movimento operaio americano, fra fine Ottocento  inizio Novecento. Solo via via che procedevo nella lettura ho capito che la storia di fantasia si intrecciava con quella di scioperi e lotte reali e di reali e violente repressioni.
Credevo di conoscere la storia del movimento operaio ma ho scoperto che questo vale, forse, solo per quello europeo. Non sapevo nulla di quello americano, anzi ignoravo proprio che ci sia stato un movimento politico e sindacale schierato sui valori del socialismo e dell’anarchismo, che ci sono state lotte durissime. Non avevo mai sentito parlare né letto degli IWW, gli Industrial Workers of the World, che organizzavano disoccupati, vagabondi, braccianti a giornata, neri, italiani. Dei tanti personaggi “veri” che Coates incontra io conoscevo solo John Reed e Jack London. Conoscevo la Pinkerton, ma non sapevo del suo ruolo antisindacale. Come non conoscevo la storia della nascita dell’FBI.

E quindi questo libro ha colmato, almeno in parte, una lacuna. Libro interessante, vale la pena leggerlo.
Poi mi dicono che di Evangelisti ci sono tanti altri libri, alcuni migliori di questo. Proverò a leggerli.


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