Didattica delle competenze

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Il suo difetto è quello di ridurre la competenza a abilità operativa. Ecco l'esempio che fa: "Basterà, per esempio, addestrare gli alunni ad usare con grandissima 'competenza', tutte le app di uno Smartphone in ogni situazione, senza però possedere le minime nozioni di base di informatica, elettronica, fisica, matematica: diventando perciò appendici di una macchina progettata da ristrettissime élite di tecnici".
Ma questo non ha nulla a che fare con la competenza che, per definizione, è "la comprovata capacità di applicare conoscenze, abilità ed attitudini per raggiungere risultati osservabili" (e-CF) ovvero "la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale" (EQF). 
Non esiste competenza senza "conoscenza", abilità" e "attitudini" (intese come "capacità personali, sociali e/o metodologiche"). Il senso della didattica delle competenze è quello di far acquisire conoscenze e abilità e attitudini in "situazioni concrete", ovvero affrontando problemi reali ("compiti di realtà").
L'esempio valido non è quello fatto nell'articolo di addestrare a usare le APP bensì quello di proporre agli studenti di sviluppare una App, quindi acquisendo le necessarie conoscenze di informatica, elettronica, fisica, matematica, nonché di user interaction, di project management di marketing, ...
Acquisendo una serie di abilità (per esempio di programmazione) e al contempo sviluppando creatività, capacità i lavorare in gruppo, ...
Non è facile. Certo. 
Ma quando si parla di didattica delle competenze si parla di quello. Non della caricatura che viene fatta in questo articolo.

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