Quattro madri


di Shifra Horn



Una saga familiare in Palestina. Cinque donne, ebree, a Gerusalemme nel corso di un secolo. Cinque donne con un destino comune: essere madri senza un uomo al proprio fianco. Una maledizione che cesserà con la nascita di un primogenito maschio, Ben Ami, figlio di Amal
E' di Amal la voce narrante, Amal è nata nell'estate del 1948, dunque appena dopo la proclamazione dello stato di Israele.
Lasciata dal marito esattamente un giorno dopo la nascita di Ben Ami, alla morte della bisnonna Sarah Amal eredita tre cose: il letto d’ottone dove lei stessa è nata, un napoleone d’oro che fu diviso e di nuovo unito e un grande baule di legno pieno di fotografie.
La storia che Amal ricostruisce è quella di Mazal, orfana data in sposa tredicenne, e presto abbandonata dopo la nascita della figlia. Di
Sarah, una donna bellissima, sempre accompagnata da un profumo di rose. Di Pnina Mazal, figlia di Sarah e nonna di Amal. Di Gheula, la madre di Sarah, attivista impegnata nella difesa dei palestinesi.
La storia del conflitto arabo-palestinese è presente in tutto il libro, ma sullo sfondo. E' il contesto - l’arrivo degli ebrei in massa, i primi conflitti con la popolazione araba, la fine del protettorato britannico, la nascita ufficiale di Israele, l’inasprimento dei conflitti - in cui si dipana, nel corso di circa un secolo, la storia delle cinque donne. E il contesto è dato anche dalle tradizioni ebraiche e dai rituali cui le donne devono sottoporsi.
Da leggere.

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