In attesa ... con qualche pregiudizio

Il governo giallo-verde, Conte-Di Maio-Salvini, si è insediato. Non è quello per cui avevo votato. Ma è quello che meglio risponde al voto della maggioranza dei votanti: quindi bene così.
Lo hanno battezzato - con abilità mediatica - "governo del cambiamento". Se sarà cambiamento vero, e soprattutto se sarà cambiamento positivo, lo vedremo nei prossimi mesi.


Ne dubito ma sarei contento di essere smentito. Non sono fra coloro che sperano in prossimi disastri per poter dire che avevo ragione, o per interessi di partito. Amici 5stelle e amici leghisti, sarò lieto se dovrò riconoscere che avete avuto ragione a "bocciare" e sostituire i governi a maggioranza PD che abbiamo avuto in questi cinque anni e che hanno fatto ripartire, seppur debolmente, l'economia e l'occupazione.
Però parto, consentitemelo, con qualche "pregiudizio".

Primo: Conte
Un presidente del Consiglio che non ha "esperienza" politica e che non ha una sua autonomia decisionale non mi rassicura. Può darsi che nel suo svolgere quel ruolo di "mediazione" per cui si dichiara bravo via via conquisti anche autonomia e leadership effettiva. vedremo se ci riuscirà e se glielo consentiranno.

Secondo: la destra
Salvini ha portato al governo una destra lepenista che vorrebbe governare alla Orban. Lo vedo effettivamente come elemento di cambiamento ma non certo positivo! Temo la politica che potrà fare sul tema dei migranti ma anche sul terreno dei diritti civili. Speravo che in questa legislatura avremmo potuto approvare lo Ius soli, ma credo invece che dovremo difendere i risultati raggiunti che, temo, verranno messi in discussione. Il ministro Fontana - Famiglia e disabilità - non è di buon auspicio.
La flat tax personalmente potrebbe tornarmi comoda. Ma va in una direzione opposta a quella della giustizia sociale e della ridistribuzione della ricchezza. Inoltre rischia di portare a una riduzione dei servizi, e quindi a non risultarmi conveniente come potrebbe sembrare a una prima impressione.

Terzo: i 5stelle
Ne temo l'inesperienza e l'affidarsi a facili slogan: No TAV, No Vax,  No al gasdotto, No ILVA, ... con la sempre presente attrazione del No Euro. Ma governare significa soprattutto scegliere quali Sì.
Fra questi individuo solo il reddito di cittadinanza, per ora sufficientemente vago da oscillare fra tutela con accompagnamento al lavoro e premio di disoccupazione. L'insistenza sui "centri per l'impiego" non mi convince affatto. So che sono sempre stati un tema su cui ha insistito la sinistra, ma l'esperienza dimostra che non hanno mai funzionato. Il problema è promuovere la creazione di posti di lavoro. A me piacerebbe, più che un reddito in attesa di trovare lavoro, un reddito per creare micro-imprese.

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