Voto per le europee tra Tallin e Barcellona

Torno giusto in tempo per votare e riparto.
Per un caso fortuito ho avuto due meeting di progetti europei in due settimane consecutive a Tallin, in Estonia, e subito dopo ecco che lunedì parto per  Barcellona. Posso provare a spiegarvi come voterò domenica, facendolo a partire da questa esperienza?



Mentre scrivo sono in un albergo di Tallin, dove non ero mai venuto. Approfittando della pausa tra un meeting e l'altro ho attraversato Estonia e Lettonia per andare a Riga e ritorno. Ho attraversato senza accorgermene il confine tra i due paesi, così come si potrebbe fare da qui a Lisbona. Ho sempre usato la stessa moneta, l'euro, e non ho dovuto preoccuparmi di costi di roaming per le telefonate. Niente confini e barriere: l'Europa è anche questo.

Ma soprattutto ho incontrato, ho lavorato, discusso, progettato con tante persone di diverse nazionalità. In BLISS un estone, padrone di casa (peraltro coadiuvato da un indiano, al meeting precedente da un argentino), un belga (fiammingo), una bulgara, due greci, una portoghese (in realtà presente per conto dell'università francese di Lione). In Reacti-VET due estoni, padroni di casa, sei ungheresi, uno scozzese, due italiane (oltre a me). Settimana prossima al meeting di MigraCode incontrerò spagnoli, italiani, greci.
Con loro non ho solo "lavorato, discusso, progettato", ho visitato la città, ho mangiato, ho bevuto birra. Mio nonno e mio papà in Europa hanno combattuto, in Europa avevano nemici. E' una differenza non da poco. L'Unione Europea non è certo la migliore possibile - non lo sono, peraltro, nemmeno i singoli paesi - ma è un bel passo avanti. Servono altri passi avanti, ma non passi indietro.

In BLISS stiamo progettando percorsi di formazione sulla Blockchain, il sistema di data base condivisi, gestiti con una logica di sharing senza un'autorità centrale, che è alla base dei Bitcoin ma anche di tanti altri processi innovativi nel campo delle assicurazioni, delle votazioni, della certificazione delle filere nella produzione del vino e di altri prodotti alimentari, ...
In Reacti-VET progettiamo percorsi di formazione per i docenti perché sappiano utilizzare le tecnologie digitali a supporto dell'insegnamento e per un continuo aggiornamento dei contenuti didattici per fornire competenze adeguate alle rapide trasformazioni in atto.
Sono temi centrali non per un singolo paese ma per tutta l'Europa. E da anni l'Europa, con Erasmus e altri programmi, finanzia sia la mobilità dei giovani che la collaborazione fra scuole e altre istituzioni formative.
Il progetto MigraCode, che inizieremo martedì, affronterà un'altra sfida, quella della formazione dei migranti sulle competenze digitali, per dar loro gli strumenti per inserirsi nel lavoro e trasformarsi da problema in risorsa. Anche in questo caso, con i finanziamenti europei.

Il mondo sta cambiando rapidamente. La rivoluzione digitale cambia il mondo del lavoro e le abitudini, la globalizzazione cambia i mercati, le nostre certezze sono messe in discussione ogni giorno. Capisco i timori, le paure, la voglia di fermare il cambiamento o, perlomeno di rallentarlo. Ma le ondate della storia non si fermano. Se arriva l'ondata è bene salire su una tavola da surf e cavalcarla. Trasformare il problema in opportunità.
Per questo serve più Europa, non meno. Più collaborazione fra europei, non la chiusura nei propri confini nazionali. Più ricerca.  Più visione positiva del futuro perché comunque la nostalgia del passato non salva nessuno (tranne le carriere politiche di chi gioca la carta della paura). Più accettazione della sfida.
Per questo, in qualsiasi paese mi trovassi a votare, sceglierei il partito/il movimento più coerentemente europeista.
Dato che voto in Italia voto il PD.

Commenti

  1. Condivido la tua breve riflessione. Anch'io mi riconosco in un solo partito capace di proseguire in una Europa sempre più attenta alle aspirazioni di tutti: Il PD.

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